La recente ricerca condotta dall’ Università di Stanford ha rivelato una preoccupante fonte di inquinamento nelle nostre stesse case: stufe a gas e propano. Secondo i risultati pubblicati sulla rivista Progressi della scienzaquesti apparecchi sono responsabili dell’emissione di livelli pericolosi di biossido di azoto (NO2), un gas che può avere gravi ripercussioni sulla salute respiratoria.
Questa ricerca, guidata da uno scienziato ambientale Robert Jackson e il ricercatore post-laurea Yannai Kashtanmette in guardia sull’impatto silenzioso ma dannoso che l’uso quotidiano di queste stufe può avere sulla qualità dell’aria nelle nostre case.
Lo studio evidenzia, secondo le parole di Jackson, che “i poveri respirano aria sporca all’aperto e, se hanno il fornello a gas, anche all’interno”. Questa situazione dimostra non solo un problema ambientale, ma anche una chiara disuguaglianza sociale in termini di esposizione agli inquinanti tossici.
Lui Biossido di azoto (NO2)prodotto quando il gas brucia ad alte temperature nelle stufe, può infiammare le vie respiratorie, ridurre la funzionalità polmonare ed esacerbare condizioni come tosse e asma, secondo la Associazione americana dei polmoni.
La ricerca ha utilizzato sensori in più di 100 case, di varie dimensioni e in sette diverse città, per misurare i livelli di NO2 generati dall’uso di queste stufe. I risultati hanno mostrato che queste emissioni possono far sì che le concentrazioni di NO2 in casa superino gli standard sanitari in poche ore, interessando non solo la cucina ma anche gli ambienti più distanti.
Uno di soluzioni La proposta è l’uso di efficaci cappe aspiranti che, secondo Kashtan, possono ridurre i livelli di NO2 tra il 10% e il 70%. Tuttavia, lo studio sottolinea anche questo non tutte le campagne sono ugualmente efficacisoprattutto quelli che fanno ricircolare l’aria invece di espellerla all’esterno.
Inoltre si evidenzia un divario preoccupante socioeconomicoin cui le persone a basso reddito e le comunità di nativi americani, nativi dell’Alaska, ispanofoni e afroamericani corrono il rischio più elevato di esposizione perché tendono a vivere in famiglie più piccole e in comunità con aria più sporca.
Robert Jackson ha evidenziato che le stufe a gas consumano, in media, “tre quarti del loro limite di assegnazione” del livello di sicurezza di NO2 raccomandato dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), anche prima di considerare l’esposizione all’NO2 ambientale proveniente da altre fonti. A complicare ulteriormente la situazione è che molti affittuari hanno poche opzioni per sostituire le loro stufe a gas con alternative più sicure.
Questa ricerca sottolinea l’importanza dell’adozione misure alternativecome le stufe elettriche portatili O semplicemente aprire le finestre durante la cotturaper mitigare l’esposizione a NO2. “Il rischio è cumulativo e a lungo termine”avverte Kashtan, sottolineando che, sebbene le soluzioni individuali possano sembrare minori, si tratta di passi concreti verso la riduzione dell’esposizione a questo pericoloso inquinante.
È fondamentale promuovere formazione scolastica E consapevolezza sui rischi associati all’uso di stufe a gas e propano. Ciò può essere ottenuto attraverso campagne di informazione che mettano in evidenza non solo i pericoli per la salute salute ma anche alternative pratiche e accessibili per ridurre al minimo l’esposizione.
IL collaborazione con i produttori per progettare diversi dispositivi più sicuri ed efficientiche può filtrare e ventilare efficacemente i contaminanti prima che raggiungano livelli dannosi all’interno delle case, è un’altra misura che potrebbe essere presa in considerazione per evitare pericoli nella cucina a gas.