La navicella spaziale Boeing presenta difetti che potrebbero influenzarne il ritorno sulla Terra

La navicella spaziale Boeing presenta difetti che potrebbero influenzarne il ritorno sulla Terra
La navicella spaziale Boeing presenta difetti che potrebbero influenzarne il ritorno sulla Terra

L’attuale ritardo nel suo ritorno è dovuto a perdite di elio. Alcuni esperti suggeriscono che i problemi rilevati potrebbero indurre la NASA ad intraprendere una missione di salvataggio.

La NASA e la Boeing hanno annunciato che manterranno la navicella spaziale Starliner sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) almeno fino al 22 giugno, mentre i loro specialisti cercheranno di risolvere i problemi che dovrà affrontare, che potrebbero compromettere il suo ritorno sulla Terra.

Un razzo Atlas V della United Launch Alliance è decollato il 5 giugno dalla stazione spaziale degli Stati Uniti a Cape Canaveral, in Florida, con lo scopo di spingere lo Starliner verso la ISS, con a bordo gli astronauti Butch Wilmore e Suni Williams.

La navicella aveva già avuto problemi tecnici durante il lancio dalla Florida, comprese perdite di elio, che ritardarono la missione di quasi un anno.

L’azienda sta valutando se ci saranno impatti dovuti a queste perdite nei collettori di elio del modulo di servizio. Secondo una dichiarazione della NASA rilasciata nelle ultime ore, questo tempo aggiuntivo consentirà alla squadra di “finalizzare la pianificazione e le operazioni di uscita”.

Ora, oltre alle fughe di notizie, analizza le condizioni meteorologiche e i problemi di programmazione della ISS, come le passeggiate spaziali di altri astronauti a bordo della stazione.

“Durante questo periodo, l’equipaggio condurrà ulteriori operazioni per comprendere meglio la manovrabilità della nave, ripetere alcuni test di ‘approdo sicuro’ e valutare il pilotaggio utilizzando la finestra di prua”, ha spiegato Steve Stich, responsabile del programma dell’equipaggio commerciale della NASA.

Alcuni esperti suggeriscono che i problemi rilevati potrebbero portare la NASA a prendere la decisione di effettuare una missione di salvataggio, che rappresenterebbe un duro colpo per l’azienda.

Vale la pena notare che la missione consentirà a Boeing di ottenere le certificazioni necessarie per operare come secondo fornitore di trasporto di merci ed equipaggio verso la ISS, in modo simile a SpaceX, che ha già contratti milionari con la NASA.

“Abbiamo un’incredibile opportunità di trascorrere più tempo sulla stazione e condurre più test, il che fornisce dati inestimabili unici per la nostra posizione”, ha affermato Mark Nappi, vicepresidente e direttore del Commercial Crew Program di Boeing.

 
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