La mostra dell’artista spagnolo ci invita a riflettere sull’immaginario collettivo sui social network

La mostra dell’artista spagnolo ci invita a riflettere sull’immaginario collettivo sui social network
La mostra dell’artista spagnolo ci invita a riflettere sull’immaginario collettivo sui social network

Immagini tratte da Facebook o Instagram Servono come riferimento per l’artista spagnolo Barrabás Cruz per simulare nei suoi dipinti un ambiente digitale in cui invita a immergersi in una riflessione sul modo in cui i social network configurano la comprensione della società e il suo rapporto tra individuo e collettivo. immaginazione.

A Barabba Croce sembra “molto interessante” Ciò che le persone mostrano di se stesse sui social media, “È un’idea molto contemporanea”ha detto a EFE durante una visita alla sua mostra “Foraggio” (Feed), in mostra a Bruxelles.

“In passato ti mostravi a tre, quattro o cinque persone, oggi ti mostri a tante persone e hai un profilo pubblico. Mi interessa molto quella parte di noi di dire che voglio che la gente sappia questo di me”riflette Cruz (1992, Alcázar de San Juan, Ciudad Real).

La mostra, che si muove tra figurazione e astrazione, è strettamente legata al Mondo dei sogni dato che “Le relazioni quando dipingi sono molto simili a quando sogni”dice l’artista castigliano-manciano, arrivato a Bruxelles otto anni fa.

Pur parlando dell’uso delle reti sociali, Cruz ha sottolineato che non intende sollevare una questione morale o indicare “problemi da risolvere”, ma intende semplicemente riflettere su questo, ha insistito.

“Queste sono le complessità della vita contemporanea che mi interessano”, ha detto l’uomo dell’Alcázar, laureato in Belle Arti all’Università Complutense di Madrid e all’Università Kunste di Berlino, e che ha partecipato alle edizioni ARCO 2022 e 2023.

Dalla mostra, che fa parte del programma Art Bruxelles 2024, Barrabás Cruz sottolinea che ogni persona esce con idee diverse.

“Il giorno dell’inaugurazione c’erano bambini che erano sicuri di portare via qualcosa di diverso da quello che avrebbe portato un uomo o una donna, o da una persona che ha vissuto in Libano o da una persona che ha vissuto a Tomelloso,” osservò Cruz.

La mostra approfondisce la stile di vita contemporaneoi modi in cui le persone si presentano nella società, gli interessi, la memoria o l’identità.

In quell’occasione, la sua opera non è immune dall’influenza dei riferimenti culturali del suo attuale ambiente belga, come il surrealismo e i trittici fiamminghi, con riferimenti al pittore tedesco Josef Albers, per quanto riguarda il colore, e René Magritte per quanto riguarda il colore. .riferendosi all’umorismo belga.

Aperta fino al 19 luglio nello spazio polivalente LAB (SPAIN arts & science lab in BELGIUM) dell’Ambasciata di Spagna in Belgio, la mostra è divisa in due sale.

Alcune delle opere sono esposte in biblioteca “Josep Carner”, Poeta e diplomatico catalano, e lì i dipinti sono incentrati sul cibo, infatti uno dei dipinti si riferisce alla raccolta di poesie di Carner “Elsfruits savorosos”, con la quale diede inizio al movimento noucentista.

I dipinti collocati nella seconda sala della mostra si riferiscono al gioco d’azzardole grandi strutture del passato come acquedotti o mulini e anche l’idea di resistenza, come testimonia la tela dei piedi saldamente appoggiati a terra o la colonna che appare dipinta in uno dei dipinti.

Il consigliere culturale dell’Ambasciata di Spagna, Tada Bastidahanno evidenziato il legame tra la mostra e la delegazione diplomatica, come i riferimenti a Carner, che fu diplomatico, e anche i dipinti in cui appaiono gli acquedotti, simbolo dell’Unione Europea che rappresenta la solidarietà tra i paesi.

EFE

 
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