Mercedes Halfon è nata a Buenos Aires. Si dedica alla pratica e alla ricerca delle arti performative e della letteratura.
Laureata in Lettere, Master in Scrittura Creativa, giornalista culturale, critica teatrale e poetessa.
Scrive nel supplemento Radar di Página/12. Ha vinto il Premio Estímulo de Tea per il giornalismo grafico.
Ha vinto una borsa di studio per migliorare le sue capacità di scrittura dalla Fondazione Gabriel García Márquez in Colombia nel 2008, in Artes Vivas dal Goethe Institut di Bogotá nel 2015 e dal Centro di creazione contemporanea Matadero Madrid nel 2017.
È curatrice del ciclo teatrale Invocazioni, presso il Centro Culturale San Martín. Attualmente sta girando un documentario sulla poesia a Buenos Aires. Ha pubblicato brevi testi narrativi, un romanzo collaborativo e poesie. Nel 2017, il suo primo romanzo, L’opera degli occhi, è stato pubblicato da Editorial Entropía.
In questo nuovo lavoro, Halfon si tuffa in quel setaccio che è la memoria, evocando i suoi ricordi e registrando le conversazioni con lui. E mentre lo fa, così come la protagonista riutilizza vecchi manifesti, l’autrice ci racconta, sulle spalle della vita di suo padre, la propria, in una sorta di autobiografia riflessiva.
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