La Fiera del Libro di Madrid e la letteratura cubana: c’è qualcuno?

La Fiera del Libro di Madrid e la letteratura cubana: c’è qualcuno?
La Fiera del Libro di Madrid e la letteratura cubana: c’è qualcuno?

La Fiera del Libro di Madrid è uno spazio per notizie, persone, firme, autori e un intenso movimento attorno alla letteratura. C’è chi fa la fila davanti agli stand del Parco del Retiro per farsi autografare le copie dagli autori più famosi. C’è celebritàstampa, Planeta contro Penguin Random House, piccoli editori, autori per cui poche persone fanno la fila e C’è, ovviamente, una presenza cubana nell’ambiente che, sebbene vaga quest’anno, c’è e vale la pena notare.

Curiosa, in primo luogo, l’assenza di colui che, con i suoi tanti seguaci e le sue mezze misure politiche, è l’autore cubano più popolare e riconosciuto a livello internazionale. Leonardo Padura Non è stato e non sarà al Retiro quest’anno, ma il detective Mario Conde, nascosto dietro le copertine nere della casa editrice Tusquets, è in fiera attraverso la collezione completa dei libri dell’autore. C’è anche la famosa tetralogia, con la quale Padura è entrato con il piede giusto nel mercato letterario spagnolo persone perbenela sua ultima opera pubblicata.

Ma altri che sono lì, e senza aver vinto La Principessa delle Asturie o venduto migliaia di copie, presentano le loro particolari visioni di Cuba, attraverso il teatro, il giornalismo, l’autofiction e i saggi, sono Yunior García Aguilera, Abraham Jiménez Enoa, Carlos Díaz Lechuga e Amir Valle.

García Aguilera, che risiede a Madrid dal novembre 2021, dopo hanno promosso a marcia pacifica contro il regime al quale non ha partecipatopresenta un compendio di cinque drammi, nell’ambito di un decalogo ancora da completare.

In questo senso, il critico cubano Carlos Espinosa Domínguez, autore del prologo, scrive: “Quella sua concezione secondo cui il teatro deve essere critico e interrogativo della realtà, facendoci riflettere sulle difficoltà che pesano di più e feriscono di più, è materializzato in alcuni testi che evitano il facile e il manicheo da presentare un’immagine incisiva, viscerale e profonda della realtà conflittuale di Cubache impone l’urgenza di parlare”.

Il libro, intitolato Teatro, è stato pubblicato dalla Editorial Verbum, una di quelle che più ha fatto per la letteratura cubana in Spagna. In fiera ha il suo spazio nello stand 292, blocco 27B del Parco del Retiro. Lì è anche possibile trovare libri di altri rinomati autori cubani, come Edmundo Desnoes, Alejo Carpentier e Amir Valle. Anche in questo spazio, dove García Aguilera firmava le copie il 9 giugno, spicca Novità per Ulisseun percorso critico dell’opera di Virgilio Piñera, dalla sua narrativa, il suo teatro e la sua poesia, al suo giornalismo e ai suoi saggi, con un’enfasi sull’assurdo, il fantastico e il grottesco.

Abraham Jiménez Enoa, da parte sua, presenta il suo ultimo libro di cronache, Terra nel mondopubblicato dalla casa editrice Libros del KO, un’opera costruita a partire dalla premessa del suo autore, esiliato a Barcellona nel 2022, che “Lasciare Cuba non è la stessa cosa che lasciare un altro Paese per la prima volta. Lasciare Cuba significa cadere nel mondo.”

Nello spazio della sua casa editrice, con la quale ha anche pubblicato L’isola nascosta: storie da Cuba, nel 2023, firmava le copie il 6 giugno. Nello stand 325, blocco 24B è possibile trovare entrambi i libri, che si basano sulle esperienze dell’autore per raccontare la repressione, la censura e il razzismo a Cubacosì come la xenofobia, gli insulti e la sfiducia che ha subito dopo essere emigrato.

Carlos Díaz Lechuga, invece, presenta Questa è casa tua, Fidel. La storia di un nipote della Rivoluzione, un libro autobiografico pubblicato dalla casa editrice De Conatus in cui ripercorre la storia del processo rivoluzionario cubano basandosi sulla storia della sua famiglia“dall’ingenuità di un bambino che si sente un vero pioniere comunista e che deve scoprire la realtà di come funziona il suo paese durante il pranzo domenicale a casa di suo nonno, un leader della Rivoluzione”, riporta l’editoriale.

Cinema, sesso, politica, contraddizioni, incontri con Gabriel García Márquez e il dolore di una famiglia dilaniata dalla politica si intrecciano in questo libro, che Lechuga ha firmato il 4 giugno e Firmerà nuovamente il 13 giugno, nello spazio del suo editore in fiera, nello stand 197 del blocco 27A.

Il respiro del lupo, la STASI, il muro di Berlino e le nostre vite, della casa editrice Anaya, è il libro presentato da Amir Valle a El Retiro, insieme al suo romanzo Il tuo volto più segreto, dell’Editoriale Verbum, che ha firmato domenica 2 giugno presso lo stand dell’editore. Nelle pagine di Il respiro del lupo “l’analisi della storia della Stasi, il Traiettorie machiavelliche dei principali leader politici e militari e degli ideologi che gestiscono questa strategia terroristicae le dolorose testimonianze delle vittime, con le esperienze del suo autore, lo scrittore e giornalista cubano Amir Valle, vittima della polizia politica cubana, organo di repressione addestrato per decenni dalla Stasi”, nota l’editoriale. Il tuo volto più segreto È un romanzo, ispirato a una storia vera, che parte da questi stessi temi, diventati le ossessioni dell’autore.

Oltre che attraverso gli scrittori cubani, tutti in esilio, è possibile ritrovare l’Isola in fiera attraverso due romanzi, di autori controversi divenuti bestsellerche insistono tornare all’Avana coloniale e ricrearla ancora una volta.

Sono Le figlie della camerieradel conduttore televisivo Sonsoles Ónega, che con molte recensioni negative e un romanzo scadente ha vinto il Premio Planeta 2023, e Infernodi Carmen Mola, pseudonimo degli spagnoli Jorge Díaz, Agustín Martínez e Antonio Mercero.

Sono entrambi opere che guardano all’Avana senza approfondirla, romanticizzandola, dicendo l’ovvio, parlando di zucchero, caffè e cadendo nei luoghi comunima il fatto che due libri così letti sviluppino parte delle loro trame sull’Isola è, senza dubbio, una porta aperta per gli autori cubani, un segnale luminoso che sembra gridare “Questo argomento è interessante” e, pur ritornando su di esso è come piovere sul bagnato, vale la pena offrire un contrappunto e continuare a raccontare quelle storie di quella sponda dell’Atlantico.

Dov’è la letteratura cubana contemporanea?

La Fiera del Libro di Madrid dimostra come l’interesse degli editori spagnoli per gli autori cubani sia diminuito e il Parco del Retiro sia un territorio su cui presuppone che, oggi, non esista un movimento che possa essere classificato come quello della letteratura cubana contemporanea. IL declino della Rivoluzionetra tante altre cose, ci ha portato via anche la letteratura.

Gli scrittori cubani esistono, certo, ma fluttuano sparsi, condannati a quella “assenza dall’Isola” che dovranno, prima o poi, assumere e superare.

Nel suo ultimo romanzo, Ti dedico il mio silenzioche si può trovare anche alla fiera, Mario Vargas Llosa ha scritto: “Questo libro che tieni, lettore, tra le mani come amico peruviano, sarà il punto di partenza di una vera rivoluzione che farà uscire il nostro paese dalla povertà e tristezza.” e lo trasformerà ancora una volta in un Paese vibrante, creativo e veramente egualitario, senza le enormi differenze che oggi lo travolgono e lo affondano.”

La società cubana è così distrutta, così divisa a metà, che si chiede quello letteratura è forse troppo. In ogni caso, e senza escludere quella “vera rivoluzione” a cui fa riferimento Vargas Llosa, è opportuno fermarsi un attimo e cercare un punto di progresso, una rottura, qualche polemica più acuta, con più carne sulla griglia, senza gongolare in quelle storie che finiscono sempre per assomigliarsi e non sono più squallide né commoventi.

 
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