La manifestazione si è concentrata all’incrocio tra Avenida 7 de Marzo e Avenida Luján, popolarmente conosciuta come i Cinque Angoli, e poi ha marciato fino al ponte autostradale Santa Fe – Santo Tomé.
“Proprio come quel topo ha ucciso i miei figli, può succedere a chiunque e non vogliamo che accada di nuovo a nessun altro.“, ha indicato Alejandra, la madre di Nahuel, in ARIA.
“Mio figlio era un bravissimo ragazzo. Aveva finito gli studi. Non era cattivo. Era una bravissima persona. Ha lavorato con me. Non è andato da nessuna parte, ecco perché gli è successo quello che gli è successo,” ha aggiunto Daniel, il padre di Nahuel.
“Non abbiamo assunto avvocati. Ho ancora altri tre figli da crescere e una nipote. Devo andare avanti. Non ho molto da scegliere”, ha concluso.
Nahuel Robles
Il commovente messaggio dalla scuola di Santo Tomé dove frequentava Nahuel, il 19enne assassinato
Santo Tomé ha marciato per insicurezza: cosa ha detto il padrino di Nahuel Robles
Nahuel Robles è stato assassinato martedì 30 aprile intorno alle 21, all’angolo tra Necochea e Castelli, nel quartiere Sargento Cabral di Santo Tomé. Ha cercato di recuperare il cellulare che un criminale gli aveva rubato e lo ha pugnalato al collo, provocandone la morte.
A seguito dell’incidente e della crescente insicurezza nella città di Santo tomovicini e parenti autoconvocati di Nahuel hanno manifestato venerdì dalle 18 per chiedere sicurezza.
“Stanno uccidendo i ragazzi bravi. Mandi tuo figlio a scuola e lui arriva senza bicicletta, senza cellulare, senza giubbotto e senza scarpe da ginnastica. In questura non prendono la denuncia perché i ladri sono minorenni, o perché non hanno carta né penna: non hanno nemmeno benzina per pattugliare”, ha spiegato Osvaldo, il padrino di Nahuel, durante la marcia.
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