Nuovo dibattito in corso nel Consiglio consultivo dei sindacati

Nuovo dibattito in corso nel Consiglio consultivo dei sindacati
Nuovo dibattito in corso nel Consiglio consultivo dei sindacati

Martedì 21 maggio il Consiglio consultivo dell’Unione di facoltà (CAS), l’area che riunisce le organizzazioni sindacali con la Facoltà per generare proposte di scambio e articolazione. In questa occasione, durante l’incontro del CAS, è stata condivisa la situazione vissuta dai lavoratori dei diversi sindacati, nonché le implicazioni che potrebbe avere l’approvazione della cosiddetta “Legge Base” al Senato della Nazione.

I rappresentanti della Facoltà nel Consiglio hanno descritto la situazione finanziaria che attraversano le università nazionali e le azioni realizzate, sottolineando la marcia universitaria federale del 23 aprile, che ha avuto il sostegno del movimento operaio e della società in generale, che stava ottenendo risposte di bilancio per tutte le Università, con il conflitto ancora aperto per la mancanza di retribuzioni aggiornate per docenti e non docenti. Valutati positivamente anche gli incontri che si sono svolti presso il nostro Ateneo, come quello di martedì 14 maggio, che ha riunito organizzazioni per i diritti umani, organizzazioni sociali, i tre centri sindacali, rappresentanze dei centri studenteschi e riferimenti politici e accademici, per pensare alle strategie per affrontare la cosiddetta Legge delle Basi.

Intanto, da parte delle organizzazioni sindacali, ogni partecipante intervenuto ha presentato la situazione della propria attività, così come quella dei lavoratori raggruppati in ciascun sindacato. Tutti hanno convenuto che, a seguito del modello applicato dal Governo nazionale, il calo del potere d’acquisto è significativo e che in diverse località si sono verificati licenziamenti e sospensioni massicci, di cui lo Stato, le imprese nazionali e il settore industriale ed edilizio sono i protagonisti. luoghi più colpiti. Si è parlato anche delle conseguenze che avrebbe la sanzione positiva della cosiddetta “Base Law”, considerato che sarà dannosa per tutti i settori, soprattutto per gli articoli che fanno riferimento alla privatizzazione dei servizi pubblici e alla riforma del lavoro, che solleva i diritti acquisiti che ledono, quali la stabilità e la tutela contro i licenziamenti arbitrari. È stato inoltre evidenziato che il cosiddetto Regime di Incentivazione ai Grandi Investimenti (RIGI), se approvato, potrebbe costituire un meccanismo di saccheggio ed estrazione di risorse naturali, estremamente negativo per lo sviluppo del nostro Paese.

In chiusura, si è convenuto di produrre un documento in cui si esprima una situazione comune e una posizione che respinga la Legge sulle Basi, che, come discusso, non farà altro che aggravare la situazione di disoccupazione, povertà ed esclusione, a causa della diminuzione del redditi e licenziamenti in tutti i rami dell’economia, così come l’esternalizzazione delle nostre risorse naturali strategiche.

A nome della Facoltà, la preside Ana Arias, il vicepreside Diego de Charras, il segretario di Gestione Istituzionale Diego Bráncoli, la segretaria dell’Estensione Universitaria, Ianina Lois, la sua omologo per il Genere e i Diritti Umani, Malena González Magnasco, e il Sottosegretario del Lavoro, della Formazione Professionale e dell’Articolazione Territoriale, Humberto Rodríguez. Erano presenti anche le direttrici di carriera Larisa Kejval, Soraya Giraldez e Mariana Nogueira, rispettivamente di Scienze della comunicazione, Servizio sociale e Relazioni lavorative.

Da parte dei sindacati hanno portato il loro contributo: Sandra Santoro, del Sindacato Lavoratori Metallurgici (UOM); Mario Muñoz, dell’Associazione dei Dipendenti delle Farmacie (ADEF); Demián Hollaardt, della Federazione Grafica di Buenos Aires (FGB); Irina Garbus, del Sindacato dei Lavoratori dell’Educazione (UTE); Darío Capelli, del Sindacato Docenti dell’Università di Buenos Aires (FEDUBA); Javier Juarez e Alejandra Outeda, dell’Associazione dei dirigenti delle aziende energetiche (APSEE); Matías Cardone, dell’Unione della Stampa di Buenos Aires (SIPREBA); Javier Llaño, dell’Unione del Personale Civile della Nazione (UPCN); Enrique Rosito, dell’Associazione Sindacale dei Lavoratori della Metropolitana e del Premetro (AGTSyP); Mariano Kritterson dell’Unione Lavoratori dell’Economia Popolare (UTEP); Firenze Chiappetta di FOETRA; Esteban Ceballos dell’Unione dei Lavoratori dell’Istituto Nazionale dei Servizi Sociali ai Pensionati e Pensionati (UTI), María van Loy, dell’Unione dei Mattoni della Repubblica Argentina (UOLRA) e Amanda Alma, di Radio Nacional, insieme a Carina Onorato e Maxx Cicco del Correo Argentino, tutti membri dell’Associazione Argentina dei Lavoratori delle Comunicazioni (AATRAC). Allo stesso modo, SATSAID e ATE Capital, che stanno attraversando diversi conflitti sindacali, si sono scusati per non poter essere presenti.

 
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