Dopo gli incidenti al Congresso, 17 detenuti sono stati rilasciati e altri 16 sono stati incarcerati dopo le indagini

Dopo gli incidenti al Congresso, 17 detenuti sono stati rilasciati e altri 16 sono stati incarcerati dopo le indagini
Dopo gli incidenti al Congresso, 17 detenuti sono stati rilasciati e altri 16 sono stati incarcerati dopo le indagini

Questo venerdì il tribunale ha ordinato il libertà di 17 accusati della distruzione avvenuta intorno al Congresso, durante l’esame della Legge Base al Senato. A sua volta, il giudice María Servini ha deciso di mantenere in detenzione altre 16 persone.

La decisione è arrivata dopo aver ascoltato tutte le dichiarazioni degli imputati nell’inchiesta e valutato le immagini delle riprese inserite nel caso.

Il giudice ha deciso di mantenere dietro le sbarre Daniel Sica, Patricia Calardo Arredondo, Juan Ignacio Espinetto, Camila Juárez, Nicolás Mayorga, Saya Lyardet, Héctor Mallea, Cristian Dario Ferreira, Juan Pablo Colombo, María de la Paz Cerruti, Ramona Tocaba, Lucía Belen. Puglia, Cristian Valiente, Facundo Exequiel Gómez Gabriel Famulari e Roberto María de la Cruz.

Tra quei nomi c’erano accuse che andavano dal lancio di pietre all’attacco alla polizia o saltare il recinto. In caso di Coraggioso, aveva una granata.

Le uscite includevano Sofia Belén Ottogali, Gonzalo Duro, Martín Di Roco, Mateo De Tore, Germán Moyano, Facundo Klaus Leone, Ricardo Shariff Sleme, Diego Ignacio Iturburu, Roman Esteban Méndez, Santiago Lautaro Adano, Brien Ezequiel Ortiz, Belén Yanina Ocampo, Matías Leonel Ramírez, Nora Edith Longo, Remigio Ramón Ocampo e Mía Pilar Ocampo.

Manifestanti e agenti di polizia hanno assistito a gravi incidenti questo mercoledì alle porte del Congresso, mentre la Camera legislativa discuteva la legge Bases, progetto di punta del governo, e anche di notte, dopo la sua approvazione al Senato.

Il pubblico ministero Carlos Stornelli ha deciso di indagare sugli indagati per “lesioni semplici e aggravate, danni, incendi o devastazioni, intimidazioni pubbliche, incitamento alla violenza collettiva contro istituzioni, organizzazioni o appartenenze a gruppi il cui obiettivo è imporre le proprie idee o combattere quelle altrui con la forza o la paura, delitto contro il potere politico e l’ordine costituzionale, attacco aggravato contro l’autorità, resistenza all’autorità e “/o disturbo dell’ordine in sedute degli organi legislativi, con possibile aggravamento dell’articolo 41 quinquies del codice penale nazionale. Vale a dire, azioni terroristiche.

 
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