L’astrazione di Martha Jungwirth, al Guggenheim Museum

L’astrazione di Martha Jungwirth, al Guggenheim Museum
L’astrazione di Martha Jungwirth, al Guggenheim Museum

L’astrazione di Martha Jungwirth, al Guggenheim MuseumMUSEO GUGGENHEIM

Secondo il Guggenheim Museum è difficile inquadrarlo Marta Jungwirth (Vienna, 1940) all’interno di una specifica corrente artistica. Afferma, tuttavia, che il suo lavoro è una transizione tra astrazione e realismo. Ora, è inconfutabile che Jungwirth sia emerso come una delle figure chiave nel contesto creativo Austria e che il suo lavoro arriverà dopo 7 giugno nelle stanze del galleria.

Per la prima volta in quasi sessant’anni l’artista è esposto da questa parte del Pirenei. E lo fa dentro Museo Guggenheim. Sotto il titolo Martha Jungwirth, la mostra che aprirà al Centro d’arte contemporanea di Bilbao riunisce “circa 60 opere” dell’ideatore che abbraccia quasi 50 anni di produzione artistica. Secondo il Museo, la mostra comprende un’ampia selezione di oli e acquerelli, oltre a tre libri d’artista. “I dipinti e gli acquerelli di Jungwirth “Si ispirano all’osservazione meticolosa della forma umana, degli animali, della storia dell’arte e dei loro lunghi viaggi intorno al mondo”, nota il Guggenheim in una nota inviata al DEIA. In questo precisa inoltre che il lavoro dell’austriaco provoca un sentimento di spontaneità attraverso forme irregolari e colori intensi.

I dipinti e gli acquerelli di Junwrith coprono argomenti così diversi “come propri interessi”. Pertanto, comprende tutto, dal genere dell’autoritratto a eventi attuali come la pandemia di coronavirus o gli incendi boschivi Australia. Allo stesso modo, secondo la galleria, “superano magistralmente il sottile confine tra realismo e astrazione”. In questo senso, l’arte del creatore non mira a catturare un ritratto o un rappresentazione visiva linearema è caratterizzato da alcuni tratti “esplosivo e gestuale” e toni vibranti che ti aiutano a esprimere le emozioni.

Di stile “decisamente anticonformista”è appoggiato su supporti non previsti quali cartone, Libri contabili o carta marrone, perché Jungwirth Va oltre la semplice selezione dei materiali. Dialoga e gioca con loro per creare il loro timbro. “IL artista ha sempre cercato la liberazione nell’uso di materiali insoliti che sfidano le convenzioni dei repertori artistici tradizionali, godendosi anodino, ignorato ed eterodosso“, sostengono fonti museali. Si ricordano inoltre che la mostra che espone le loro opere (patrocinata da Occident) sarà inaugurata il il prossimo 7 giugno e visitabile fino al 22 settembre 2024.

 
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