Come si forma la neve e perché cade a Cordoba? – Notizia

Da un paio di giorni, la provincia di Cordoba e altre parti del paese stanno attraversando una fase di crisi ondata di freddo cosa molto insolita per questo periodo dell’anno, con temperature massime che dovrebbero attestarsi tra i 20 ei 22° e raggiungere appena i 15° nel migliore dei casi.

In gran parte del territorio di Cordoba si prevedono temperature che non supereranno i 10° massimi nei prossimi giorni, come riportato dal Servizio Meteorologico Nazionale (SMN). Loro aspettano nevicate di diversa intensità, soprattutto nel settore Altas Cumbres e in altre zone, come le parti basse dei dipartimenti di Calamuchita e Santa María.

Secondo la Fondazione Aquae, l’acqua che cade dalle nuvole si trasforma in finissimi cristalli di ghiaccio e cade sulla terra sotto forma di fiocchi che chiamiamo neve. Si forma quando la temperatura atmosferica è pari o inferiore a zero gradi Celsius ed è necessario un certo grado di umidità. Tutto deve accadere allo stesso tempo.

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La neve è composta da cristalli che si uniscono grazie alla collisione di microscopiche goccioline d’acqua mentre precipitano nel vuoto. Questo è un tipo di precipitazione solida, quindi l’acqua dalle nuvole inizia a cadere in forma liquida.

Quando le temperature sono inferiori a 0°C, le goccioline liquide finiscono per cristallizzare. Quando i minuscoli cristalli si scontrano tra loro, si uniscono formando ciò che conosciamo come fiocchi di neve. Più cristalli si scontrano, maggiore è il peso del fiocco di neve, che. Venendo dalle nuvole, cade a causa della forza di gravità.

Aquae spiega che ci sono molti climi secchi dove ci sono temperature estremamente fredde che non vedono mai la neve. Un esempio sono le valli secche dell’Antartide, una zona ghiacciata dove la mancanza di umidità rende impossibile la formazione della neve.

Neve nella Pampa de Achala, Cordoba. (Foto: archivio)

Intanto, ha spiegato il meteorologo dell’aeroporto internazionale di Cordoba, Gerardo Barrera Catena 3 che finora non è caduta la neve sulle montagne perché devono esserci alcuni fenomeni climatologici che non si sono ancora verificati nel territorio di Córdoba.

“Sebbene ci siano state delle precipitazioni, in alcuni casi nevischio, perché ci siano precipitazioni nevose, la struttura verticale della temperatura dell’atmosfera deve essere molto particolare e perché si combini con quella nuvole e precipitazioni”, ha spiegato il meteorologo.

Nevada alla stazione di terra di Bosque Alegre, il 16 giugno 2021. (Foto: file)

Storia delle nevicate nella capitale di Cordoba

Il 16 giugno 2021, Córdoba si svegliò sotto una coltre bianca pochi giorni prima dell’inizio dell’inverno. Come annunciato dal Servizio Meteorologico Nazionale, è arrivata la neve che ha imbiancato zone della capitale e gran parte del territorio provinciale meridionale e occidentale.

Più di un cordobese è rimasto sorpreso questo mercoledì mattina quando ha guardato fuori dalla finestra e ha visto un forte nevicata in diverse località della provincia. In alcune località il fenomeno è continuato anche durante la mattinata.

Presto la coltre bianca, lunga poco più di due centimetri, ha ricoperto diversi quartieri del capoluogo di provincia. Si diffuse anche in città come Villa Carlos Paz, Villa Allende, Alta Gracia, Aniscate, Colonia Caroya e Colonia Tirolesa, tra gli altri.

Nella valle di Traslasierra, la coltre bianca ricopriva la zona di Los Pozos, Los Hornillos e una serie di centri abitati, da Las Rabonas ad Ambul, ed altri nel dipartimento di Pocho e Minas.

Ci sono stati settori con 5 cm di neve accumulati ed altri dove il vento ha punito fino a 20 centimetri di neve.

cb613716e8.jpgNevicata a Carlos Paz, il 16 giugno 2021. (Foto: file)

Il 9 luglio 2007, Diversi giorni prima, precisamente il 6 luglio, un fronte freddo seguito da aria di origine polare aveva attraversato la Patagonia e si era esteso fino al centro del Paese, provocando temperature minime fino a -8°C nel sud-ovest di Santa Cruz e nevicate in diverse regioni della Patagonia.

Sabato 7, l’ingresso di aria fredda è stato rafforzato dall’intensificazione del vento causato da un anticiclone nel Pacifico. Le temperature hanno continuato a scendere in tutta l’Argentina centrale e meridionale, con maggiori nevicate in Patagonia e anche nel sud di Mendoza.

Domenica 8 luglio il sistema anticiclonico è entrato completamente nel territorio nazionale, provocando venti orientali nel centro del Paese e trasportando grandi quantità di umidità dall’oceano. Queste condizioni hanno favorito la formazione di nuvolosità e precipitazioni sotto forma di neve, soprattutto a Cuyo (Mendoza, San Luis, San Juan) e nella provincia di Córdoba.

Ma il 9 luglio entrò dalla catena montuosa aria molto fredda in quota (a 5000 m c’erano -30°C) che in quel giorno si sono spostati verso il centro ed est del territorio.

36da4752d5.jpgNevicata a Las Jarillas, Córdoba, il 16 giugno 2021. (Foto: file)

Intanto, in prossimità della superficie, l’anticiclone ha continuato a rinforzare l’ingresso di aria molto fredda e umida da est, dominando così tutti gli strati della media e della bassa atmosfera.

La combinazione di questi fattori ha favorito la formazione di a coperto dalle nuvole con la base a bassa altezza dal suolo, ma con sviluppo verticale sufficiente a formare la neve al suo interno e a far precipitare i fiocchi. Il freddo intenso diffuso in tutta l’atmosfera e il debole vento hanno permesso ai fiocchi di neve di non sciogliersi e di farsi vedere in superficie.

Fu così che, durante quel 9 luglio e la mattina presto del 10, non solo cadde la neve nella Capitale Federale; Si sono registrate anche nevicate in diverse località del nord della provincia di Buenos Aires, nel sud di Santa Fe, Cordova, San Luis, a nord di Mendoza, San Juan, La Rioja e persino Catamarca.

 
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