L’autorizzazione medica raddoppia grazie a tre misure

L’autorizzazione medica raddoppia grazie a tre misure
L’autorizzazione medica raddoppia grazie a tre misure

Lui ministero della Salute ha moltiplicato per più di due il numero di titoli medici specialistici esteri negli ultimi quattro anni. La differenza tra i 231 del 2019 -aggiungendo specialisti dal Unione Europea ed extracomunitari – fino a 520 nel 2023, il dato ha conosciuto un aumento del 125 per cento praticamente progressivo, secondo i dati forniti dall’Agenzia Governo in una risposta parlamentare: anche se nel 2020 c’è stato un leggero calo a 225, nel 2021 erano 305 e nel 2022 398, quindi l’ultimo aumento interannuale è stato del 30,6%.

L’Esecutivo spiega, rispondendo ad una domanda posta dal gruppo di JxCatche questa accelerazione nel tasso di riconoscimento dei titoli di medico specialista straniero è dovuta a tre misure promosse dal Ministero della Salute nell’ultimo triennio: rafforzamento delle risorse umanela creazione di due commissioni di valutazione mensili e lo svolgimento delle prove teorico-pratiche per il conseguimento del titolo di specialista extracomunitario.

La verità è che l’aumento del numero di riconoscimenti nell’ultimo anno si spiega con la notevole accelerazione nel caso dei titoli specialistici medici extracomunitari, passati da 91 nel 2022 a 227 nel 2023, cioè più del doppio appena tra il doppio e il triplo -, a fronte della leggera flessione subita nel caso dei titoli dell’Unione Europea, passati da 307 nel 2022 a 293 nel 2023. Questo dato, in ogni caso, è ancora superiore a 186 lauree mediche specialistiche riconosciuti nel 2021, 146 nel 2020 e 196 nel 2019.

Misure contro il “crollo” del visto universitario

Nella sua interrogazione, JxCat si è interessato anche delle misure adottate per “risolvere il collasso” generatosi a partire dal Ministero della Scienza, dell’Innovazione e dell’Università nell’omologazione ed equivalenza dei titoli universitari. A questo proposito, poiché Moncloa Si ricorda che, dall’entrata in vigore del regio decreto 889/2022, che ha rappresentato l’abrogazione del precedente del 2014, a queste procedure sono state conferite “efficienza e agilità” “senza perdere il necessario rigore nel loro esame”.

Nello specifico, il Governo evidenzia l’obbligo del trattamento informatico delle procedure di omologazione dei titoli universitari stranieri, la semplificazione delle domande attraverso l’Ufficio Telematico e la creazione del sistema Commissione per l’Analisi Tecnica delle Approvazioni e delle Dichiarazioni di Equivalenza “per facilitare e accelerare l’approvazione di misure generali”.

Si segnala inoltre che ai richiedenti l’approvazione è stata data la possibilità, quando era ancora in vigore il precedente quadro normativo, di recedere da tale pratica per “chiedere la ripresa del trattamento” secondo l’attuale RD senza dover pagare nuovamente la relativa tassa. Vale la pena ricordare che per avviare il processo di omologazione titoli extracomunitari Con i meccanismi della normativa 2022 è necessario finalizzare quelli pendenti da prima della sua entrata in vigore.

Per quanto riguarda le misure relative alle risorse umane, l’Esecutivo sottolinea un “incarico” a una società esterna per gestire le richieste in una situazione di impasse, che “ha permesso di eliminare uno dei principali colli di bottiglia della gestione”. Si fa riferimento anche all’inserimento di 60 funzionari ad interim attraverso “un piano di emergenza” e di altri 26 funzionari all’Elenco dei Mestieri (RPT) del dipartimento Università dal dicembre 2023.

Oltre il 75% dei file in sospeso riguardano la salute

Il Governo indica che, tra il 2019 e il 2023, sono state ricevute 157.322 domande di approvazione e sono state risolte 85.697 procedure, ma non offre cifre specifiche su quanti di questi titoli in attesa di approvazione riguardano la salute. L’Agenzia Nazionale per la Valutazione della Qualità e l’Accreditamento (Aneca) ha recentemente riferito che nella filiale sono 1.657 i fascicoli – comprese tutte le specialità – che si trovano in questa situazione, una cifra che rappresenta oltre il 75% del totale.

Secondo dati Aneca del primo trimestre 2024, i termini di risoluzione del programma di omologazione ed equivalenza dei titoli universitari stranieri sono inferiori a tre mesi nel 78 per cento dei casi. I ritardi nel restante 22% sono dovuti a “incidenti nella ricezione della documentazione” da parte del Ministero dell’Università “o perché riguardano professioni i cui criteri di valutazione sono attualmente in fase di revisione”, come indicato nella sua comparizione al Senato giovedì scorso il direttore dell’organizzazione, Pilar Panequeche ha anche evidenziato che, “in nessun caso”, il periodo di ritardo “è superiore a sei mesi”.

Si tratta di una versione che non concorda con quella offerta dalla piattaforma Homologación Justa Ya, che rappresenta laureati extracomunitari di diverse specialità – compresa quella sanitaria – e che riferiscono che ci sono casi in cui l’attesa per ottenere l’approvazione dura diversi anni.

Da parte sua, il Ministro della Scienza, dell’Innovazione e dell’Università, Diana Morante, ha recentemente mostrato la sua fiducia nel fatto che il suo nuovo Segretario Generale delle Università, Francisco García Pascual, “ribalti” il sistema di omologazione dei titoli di medicina di fronte alla “crescente domanda” di domande. “Non si tratta solo di incorporare nuove tecnologie, ma anche di aumentare l’azione attraverso le ambasciate e di concludere nuovi accordi con i paesi”, ha detto dopo la sessione plenaria della Conferenza generale sulla politica universitaria tenutasi mercoledì scorso.

Sebbene possano contenere dichiarazioni, dati o note di istituzioni o professionisti sanitari, le informazioni contenute in Medical Writing sono curate e preparate da giornalisti. Raccomandiamo al lettore di consultare un operatore sanitario per qualsiasi domanda relativa alla salute.

 
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